mercoledì 30 novembre 2011

SIGNORE, MI MANCA IL MIO AMORE

Scritta dalla moglie di un militare partito in Afghanistan
Mi manca il mio amore, Signore.
È partito da tempo e lo aspetto serena,
ma mi manca il suo sorriso
e il calore che riempie le mie giornate.
Mi manca il mio amore, Signore.
Il tempo si è tinto di grigio
da quando lui è partito:
vivo in un’apnea densa di ricordi,
cancello i giorni trascorsi
e riprendo un po’ di fiato al calar della sera,
aspettando di poterlo riabbracciare.
Mi manca il mio amore, Signore.
Tu che conosci il mio cuore
leggi l’angoscia e il dolore,
ma anche la forza e il coraggio
che condivido con il mio amore.
Addolcire la sua missione è il mio compito,
alleviare la sua fatica è il mio mandato,
accogliere il suo impegno è il pensiero che mi guida.
Aiutaci Signore, a far passare come un soffio
questi mesi di distacco;
proteggilo dai pericoli e guidalo nel lavoro,
affinché possiamo riprendere presto
il nostro cammino di vita insieme.

sabato 26 novembre 2011

SIGNORE, VIENI

Signore, vieni. Ho poca fede, ma in Te voglio sperare, in Te desidero elevare il mio spirito, questa mia anima, fragile e debole, a volte anonima e lontana da Te.
Signore, vieni. Con Te voglio ricominciare, per sentirmi un uomo coerente, uno sposo fedele, un padre cristiano.Signore, vieni. Perché Tu non sei il giudice severo, che condanna il mio fiacco operare, ma infondi quella saggezza del cuore che purifica le mie insicurezze e fortifica le mie azioni.
Signore, vieni. Tu sei la strada nel mio cammino, e indichi il percorso migliore, che mi protegge dalle insidie e dagli inganni e mi fa gustare i miei affetti e i miei amori. Signore, vieni. Fammi sperimentare la gioia del credente, la fierezza della mia onestà, il giusto orgoglio di sentirmi rispettoso di Te, capace di coerenza e di virtù, desideroso del bene mio e del bene altrui.
Signore, vieni. Sostieni il mio lavoro, le mie fatiche quotidiane, il mio appassionato impegno, il mio rispettoso servizio. Signore, vieni. Proteggi i miei cari oggi lontani, ma vicini,  più vicini in Te.
Signore, vieni. E sarò luce, e sarò speranza, e sarò amore, perché tu sarai con me: è sarà Natale.

venerdì 18 novembre 2011

SIGNORE, TRA I BAMBNI AFGHANI

Signore, oggi abbiamo trascorso una giornata diversa dal solito. Il luogo del nostro lavoro ha dato spazio alla gioia dei bambini; questa nostra base blindata, ha abitato la loro tenerezza.
Non è stato facile averli tra noi, perché in questa terra, ancora pervasa di violenza, è difficile anche fare il bene e vivere la solidarietà. Ma oggi loro erano con noi e ci siamo accorti che i bimbi amano gioire, sempre, in ogni situazione, in ogni luogo. Gioiscono con chi li diverte, senza differenze di razza o religione.
Per loro ciò che conta è l’allegria. Che bello, Signore, amare il divertimento, sano, spontaneo, semplice e immediato.
L’allegria apre all’accoglienza, alla novità, alla disponibilità verso nuovi incontri e nuovi orizzonti. Per un attimo ci siamo sentiti in famiglia, arricchiti dai loro vispi occhi, dal loro docile sorriso.
Con loro abbiamo giocato, senza troppe parole, ma con il linguaggio della gioia, con i gesti dell’amicizia. I miei giochi dell’infanzia, hanno oltrepassato i Continenti, fino ad arrivare sotto questo cielo: “iak, du, se, setarà”, "uno, due, tre, stella", per correre e fermarsi improvvisamente, tra sguardi e sorrisi.
Signore, i bambini ti accolgono, perché accolgono la novità.
Tu mi ricordi: “Lasciate che i bambini vengano a me, perché a chi è come loro appartiene il Regno di Dio”. Fammi diventare bambino, donami la gioia di essere sempre disposto a sorridere e a gioire alla vita, con tutti e in tutti i luoghi, perché ovunque tu sei, in tutti sei presente.
Amen.

SIGNORE, CI SIAMO INCONTRATI

Signore per ognuno di noi, fin dalla Creazione hai detto:
“Non è giusto che l’uomo sia solo,
gli voglio fare un aiuto che gli sia simile”.
Noi non eravamo ancora nati
e tu già sapevi che ci saremmo incontrati.
Eravamo ancora informi e già preparavi
un cammino l’uno affianco all’altro in questo mondo.
Grazie per averci creati bisognosi d’amore;
è vero, senza  l’amore noi siamo insoddisfatti,
smarriti, insicuri e soli.
Grazie, Signore, per non averci fatto passare
l’uno accanto all’altra senza riconoscerci,
per averci fatto capire che eravamo l’uno per l’altro
e desiderare di vivere la nostra vita insieme.
Signore, sei Tu che ci hai creati per essere uno,
donaci forza, affinché le difficoltà
non dissolvano il nostro amore,
le tensioni non ci allontanino,
le paure non ci dividano.
Non farci dimenticare mai che
il nostro  stare insieme è il dono che Tu,
Signore, ci hai preparato da sempre.
Amen.

giovedì 17 novembre 2011

SIGNORE, SONO UN COMANDANTE

Preghiera scritta da un Comandante in Afghanistan
Herat, 16.11.2011

Signore, aiutami ad essere un buon Comandante. Tutti questi anni di preparazione, di studio e di esperienza so che devono condurmi ad un unico scopo: servire gli altri. Fa’ che le mie conoscenze possano aiutare chi ha bisogno di me; fa’ che il mio sapere salvi vite umane; fa’ che la mia guida renda meno bestiale il conflitto.
Aiutami ad essere sempre leale con i miei subordinati, con i miei superiori e con i colleghi.
Donami intuizione per comprendere i motivi delle tensioni altrui ed ad imparare a capire prima di controbattere, accettando gli altri e imparando da loro. Fa’ che i miei ordini facciano assolvere la missione bene e presto; fuggano da me le ombre dell’incertezza, ma insegnami ad essere inesauribile nel conoscere e approfondire ogni situazione.Toccato dalla tua saggezza, i miei ordini siano fermi e sicuri.
Fammi cogliere le paure e le insicurezze dei miei uomini e donne, donami la capacità di capirli e sostenerli; rendimi instancabile nelle notti di veglia e di attesa. Guida il mio occhio ad individuare l’errore nelle carte che firmo, spronami ad essere d’esempio per gli altri e ispira i miei gesti al vivere cristiano.
Aiuta i miei cari che trascuro per una famiglia più grande, fa’ che le famiglie dei miei uomini non mi serbino risentimento, e dona armonia alla nostra grande famiglia di servizio. Quando dovremo entrare in azione, dammi modo di essere il primo, davanti ai miei, perché possa essere guida per gli altri.
Signore, non temo il momento che mi avvicinerà a Te, ma fa’ solo che possa avvenire onorevolmente e che gli altri possano trarne ispirazione, sapendo quanto li ho protetti e difesi.
Perché sono un Comandante e ti rendo grazie per avermi voluto e amato.
Amen.

sabato 5 novembre 2011

SIGNORE, QUEL BOATO

Herat, 3 novembre 2011
Preghiera scritta dopo la liberazione degli ostaggi italiani da parte di RC-West

Signore era mattino
e tranquillo stavo già in ufficio a compiere il mio dovere,
ad organizzare la mia giornata,
iniziata come sempre con un semplice segno di croce.
Poi quel boato enorme, improvviso che mi ha catapultato a terra
in mezzo a cartacee, vetri e sedie.
Nel mio luogo di vita e di lavoro
è piombata una violenza inaudita,
dove l’uomo e la polvere decidono di esplodere insieme.
“Mio Dio che succede,
e gli altri amici dove sono, come stanno?”
In quegli attimi la sola preghiera
era un’invocazione di speranza verso Te, o Dio,
mista a paura: la paura dell’uomo, pervaso dall’odio senza scrupoli.
Dietro la stanza blindata rimbombavano gli spari:
quei colpi sempre più vicini che terrorizzavano la mia anima
e continuavo ad invocarti con poche parole: “Mio Dio, mio Dio”.
Nel cuore spezzato e impaurito
vedevo la mia famiglia, i miei cari, la mia bambina.
Quel briciolo di fede che tu conosci, Signore,
mi è stato di grande aiuto,
durante quei minuti che sembravano ore,
quelle ore che parevano anni,
quel tempo che coglievo fermarsi nell’angoscia e nel terrore.
Poi, Signore, quella voce amica,
la liberazione e la gioia di incrociare gli sguardi rassicuranti:
ero salvo dall’odio, attorno a quei segni di violenza,
custodito nell’angolo di terra che mi avvicina alla Patria.
Signore, che emozione sentire e vedere i miei cari lontani,
che gioia riprendere fiato con gli amici vicini.
Ancora scosso e felice, ti dico: “Grazie, Signore della vita,
grazie perché continuo a contare i miei giorni.
Ti loderò per sempre, Signore.

giovedì 3 novembre 2011

PREGHIERA PER I CADUTI NELLE MISSIONI ALL'ESTERO

Signore, sono i nostri amici. Siamo stati uniti nello stesso servizio, abbiamo compiuto le stesse missioni, svolto gli stessi compiti e condotto le stesse operazioni; ma loro, Signore, hanno già dato tutto, perché hanno donato il bene più prezioso: la vita.
Ora sono nelle tue mani: inchiodati alla tua stessa croce di dolore, sono risorti con Te, alla vita eterna. A noi di custodire il loro vivo ricordo: quell’eterna memoria di chi ha versato il suo sangue nell’unico calice di salvezza, sacrificio donato per la sicurezza e la pace tra i popoli.
Solo Tu, immenso Iddio, conosci quando sbocceranno i frutti di giustizia e libertà in quelle terre, sparse per il mondo, piagate dalla violenza e dal male, che appartengono anche a noi, perché custodiscono l’ultimo soffio di vita dei nostri cari.
Accogli le loro anime: vite spezzate, ma compiute; amici scomparsi, ma presenti; figli, sposi, padri portati sempre nel cuore infranto dei loro cari.
E noi, oggi, animati dal loro esempio e dalle loro anime, continuiamo a compiere il nostro dovere, sicuri di onorare la nostra amata Patria e coloro che, per essa, hanno dato la vita.

mercoledì 2 novembre 2011

SIGNORE, AIUTAMI AD ESSERE UN BUON PADRE

Signore Gesù, tu che ci hai insegnato a pregare Dio, chiamandolo Padre, aiutami ad essere un buon Padre, un padre degno della cara famiglia che mi hai dato. Un padre che sappia ascoltare, per ben consigliare; capace di comprendere, per indirizzare; un padre che sappia correggere con autorevolezza e impegno, disposto sempre a custodire il bene ricevuto e dimenticare le offese; un padre pronto a dare senza misura, più che ricevere; che sappia gratificare, più che essere gratificato.
Un padre che sia di esempio, quando il figlio cerca la strada o quando si perde lungo il suo cammino; un padre che sappia proteggere, con la parola e con l’esempio, con il consiglio e la fortezza. Un padre sempre riconoscente verso il grembo di chi mi ha dato un figlio; un padre che non si arrende, neanche davanti alle proprie debolezze e che abbia l’umiltà di trovare in Te, Signore, la forza di ricominciare; un padre che non si stanchi mai di amare, e di lasciarsi amare; un padre severo, ma capace di tenerezza; deciso nel rimprovero, ma dolce nella carezza.
Un padre che sappia commuoversi e ritornare bambino, per apprezzare le scoperte più semplici e le conquiste più faticose. Un padre premuroso e attento verso i figli, ma capace di libertà verso le loro scelte; un padre moderno, perché vicino al quotidiano del figlio; un padre che ama tanto, così da sentirsi amato; un padre che accontenta, ma che sa chiedere rinunzie e sacrifici; un padre primo testimone, che non si tira mai indietro; un padre che sa tenere unita la famiglia e la fa crescere nella dignità morale, economica e sociale; un padre senza orgoglio inutile, ma grato e fiero dei suoi cari; un padre senza ira, ma con voce sicura e ferma.
Donami il coraggio di pregarti, perché i miei figli sono tuoi: essi appartengono al soffio della vita; concedimi una preghiera umile e nascosta, nel silenzio e nella riservatezza, ma che sa aprire il cuore a Te, Padre eterno. Fammi essere, Signore, un padre, che sente sempre la propria felicità che batte nel cuore dei suoi figli.
Dammi di poter guardare negli occhi i miei figli e sentirmi sempre in pace con me stesso. Fammi dormire sereno, capace di trasmettere gioia e pace nel cuore di coloro ai quali ho dato la vita.

SIGNORE, MIO FIGLIO CRESCE

Signore, mio figlio cresce. Anche lui si prepara alla vita, alla sua vita. Cerca la sua strada e diventa sempre più indipendente. Vive di entusiasmo, di sentimenti, ma anche di contraddizioni evidenti e di incostanze nei suoi doveri. Ma, sicuramente cresce, anche attraverso i suoi sbagli.
Signore, donami saggezza, affinché sia un padre paziente e comprensivo, deciso nei valori, ma vicino nell’aiuto, efficace nel consiglio.
Signore, mio figlio cresce e ha bisogno di aiuto. Fa’ che io sia presente, vicino a lui; fa’ che riesca ad essere un valido e fermo esempio; fa’ che mio figlio non si senta mai smarrito, ma che provi l’affetto e l’amore della sua famiglia; fa’ che porti nel profondo del suo cuore il ricordo di un padre che lo ama, di una madre che lo protegge, di una famiglia che l’ha custodito e preparato alla vita.
Signore, mio figlio, i nostri figli, sono i tuoi figli: tu che sei Padre celeste, e che desideri il bene, proteggili da ogni male, ora e sempre.

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