lunedì 20 febbraio 2012

VITE SPEZZATE IN AFGHANISTAN, SIGNORE

Shindand, 20 febbraio 2012-02-21
Mentre si attraversa un fiume, si rovescia il mezzo e perdono la vita Francesco Paolo, Luca e Francesco

Francesco Paolo, Luca e Francesco, vite spezzate in Afghanistan, Signore.
All’alba di un nuovo giorno, il dolore più atroce.
La notizia che strugge rimane soffocata in un tormento,
affinché i loro cari sappiano prima di tutti che l’Italia ha perso ancora oggi i suoi figli.
La nostra missione in terra afghana è segnata dall’orribile risveglio di una tragedia:
e dopo quella fredda notte, scende il gelo nei nostri cuori.
Nel deserto di Shindand, quel fiume rigonfio di acque
porta via per sempre le loro anime
per essere accolte definitivamente nella Tua eternità, Signore;
Francesco Paolo, Luca e Francesco, vite spezzate in Afghanistan, Signore.
Davanti a Te, noi militi, restiamo muti, fermi, nell’ascolto del silenzio che onora i nostri caduti.
Essi hanno servito la nostra amata Patria.
In questa insidiosa terra sconosciuta sono arrivati come noi consapevoli del rischio,
ma decisi a compiere il loro dovere per unire e rappacificare le nazioni;
hanno affrontato operazioni e fatiche di un sacrificio quotidiano
che ora però, Signore, ha richiesto troppo: l’offerta estrema delle giovani vite.
E il nostro tricolore non svetta più, ma, mesto, indica solo l’afflizione di un popolo.
Francesco Paolo, Luca e Francesco, vite spezzate in Afghanistan, Signore.
Vite spezzate che trafiggono il cuore delle madri infrante,
soffocano quell’anelito di preghiera che invocava Te, o Dio,
e frantumano la nostra debole fede,
lasciandoci soli, nella voragine di un misterioso disegno,
che ci riporta a quanto debole e incerta è la nostra esistenza:
noi tuoi figli rimaniamo sempre fragili, troppo fragili, pur creati da Te, immenso Iddio. Ora ci rimane solo il vuoto di un pianto inconsolabile: 
è quello di una madre inferma, ancora più ferita; 
è quello di una donna, già pronta ad essere sposa di un uomo che più non c'è;
è quello di un padre che ne figlio vedeva il suo orgoglio e la sua sicurezza;
è quello incredulo di un fratello gemello o di un amico caro che ora si affida nel buio ad immagini senza voce nè colori.
Francesco Paolo, Luca e Francesco, vite spezzate in Afghanistan, Signore.
In questa terra che continueremo a servire, con lacrime e sudore,
per non rendere vano il loro sacrificio.
E in questo buio della notte, brilleranno le loro stelle,
negli abissi del nostro tormentato mare si alzerà ancora il soffio del tuo Spirito
sicuri che tutti regneremo nella Tua stessa immensità. 
Signore, sostienici affinché non si spezzi la Speranza
che le nostre opere di pace resteranno per sempre,
cogliendo, come Tu vuoi, frutti d’Eternità.

mercoledì 8 febbraio 2012

OGGI, SIGNORE, SONO RINATO ... IN AFGHANISTAN

(Preghiera del Serg. A.M. Raffaele Iannelli)
Oggi, Signore, sono rinato…
ogni giorno il miracolo si ripete in questa terra afgana…
una nuova alba apre la strada al mio nuovo cammino…
una nuova luce, oggi illumina i miei passi…
passi i miei,a volte incerti e tremolanti…
ma non ho paura: so di non essere solo.
Sono rinato negli occhi di quel Bambino che non conosce i miei occhi, non conosce la mia lingua, ma sente la mia mano ”Amica”… e così, le sue mani, bucano un silenzio di nuvole nere e volano via, incontrando le mie. Eccolo di nuovo in piedi… ora corre felice…
Signore, in quel dolce viso, oggi sono rinato…
Sono rinato nell’abbraccio ad un Amico, tornato alla base dopo una scorta convoglio… riascolto accanto ai miei, quei passi che lì fuori “galleggiano” in un mare buio… un mare con le sue onde, troppo spesso ”ladro di Vite”… ma risentir il battito del suo Cuore, rivedere i suoi occhi sorridenti, mi riporta sulla terra ferma… al sicuro… rinasci così, in un Sorriso…
Oggi, Signore, sono rinato…
Sono rinato nella voce di una Mamma, di un Figlio, di una Moglie… quell’invisibile filo che dona la spinta ai nostri passi, la forza per non cadere, la speranza di raggiungere il proprio traguardo, la gioia di costruire il proprio sogno…
Oggi, Signore, sono rinato…
Signore, oggi sono rinato… quel Bambino di un tempo, ora è diventato un Uomo… sicuro che la Vita, non è nera come tutti spesso vogliono dipingerla… la vedo intorno a me, colorata da bei Sorrisi, quelle splendide ”pennellate” alla nostra Vita…
...OK, ci siamo quasi… i miei bagagli sono pronti, arricchiti da tutte le mie”Vite”… prezioso carico del mio cammino. Un aereo è pronto a riportarmi a casa… alla mia realtà… ma accanto, ho ancora i miei Amici, coloro che m’hann fatto sentire a casa, anche quando mi sentivo”solo nella folla”… i loro Sorrisi sono stati la melodia alla mia esistenza… la testimonianza che un viso triste, se vissuto con chi ti vuol bene, diventa un mezzo Sorriso…
Grazie Signore, oggi sono rinato…
Oggi, ancora una volta, sono rinato in Afghanistan

lunedì 6 febbraio 2012

DA MADRE A MADRE, PREGO TE, MARIA

(Preghiera scritta da Mami, mamma di Riccardo, militare in Afghanistan)

Si posa il sole sull'orizzonte
ed è subito sera dietro la finestra,
e ritorno a contemplare Dio
nei caldi spazi dell'anima mia.
Avrò bisogno di Te per valicare i confini,
stringi forte le mie mani
e guida i miei deboli passi
verso frammenti di Paradiso
cui aggrapparmi.
In silenzio ti raggiungo
sulle ali di una muta preghiera,
cantando amore, da madre a Madre.
Lascia che il mio dolore
penetri nel tuo infinito cuore,
e,come rugiada che disseta la foglia,
donami speranza e ascolta la parola,
districa i nodi delle mie paure
e manda i tuoi angeli
a custodire il mio.

Buonanotte Riccardo.
Ti voglio bene.
La tua mamma

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