domenica 30 ottobre 2011

GRAZIE, SIGNORE, PER MIO FIGLIO

Signore Dio della vita, io non so pregare, ma vorrei dirti: grazie: grazie per il dono del figlio, di mio figlio. Grazie, Signore. Grazie perché ha il mio volto, i miei piedi, le mie mani, il mio sangue.
Lo so, Signore, non ho meriti particolari; la tua provvidenza ha previsto la mia paternità, l’ha custodita nel grembo dell’amata. Non esistono altre parole, se non il grazie profondo e commosso per il mio bambino.
E sarò padre per sempre. Niente mi toglierà questa dignità. Come tu, o Dio, sei immenso Creatore del cielo e della terra, così hai voluto che anch’io generassi la vita. Come tu sei il Padre eterno, così hai voluto che anch’io fossi Padre, padre di mio figlio, padre per sempre. Grazie Signore.

SIGNORE, E' STATO UN ATTIMO

Bala Baluk (Afghanistan), 26/10/2011
Preghiera scritta dopo l'esplosione di un ordigno sul lince in cui viaggiavano Luca, Pietro, Antonio, Giuseppe e Pasquale
Signore è stato un attimo e ho avuto paura. Rientravamo dopo una giornata faticosa; eravamo tranquilli, perché ormai mancava poco al nostro arrivo. Signore, è stato un attimo: quel boato potente e fulmineo seguito dal silenzio, dall’oscurità, poi la calma. Ci siamo chiamati per nome, per accertarci se era tutto a posto. Ho controllato le mie mani e i miei piedi: solo qualche lieve dolore. E subito ho ringraziato te, Signore, ho elevato verso il cielo un profondo sospiro di sollievo, misto ad angoscia e spavento. Ma mancava il nostro amico Giuseppe, poi la sua voce: “aiutatemi, venitemi a prendere”.
Ci siamo riuniti e abbiamo camminato nel buio, seguendo la luce dei fari: sono stati attimi lunghissimi che non passavano mai. Ho chiuso gli occhi e percorrevo, tremante, quel breve tratto; con passi titubanti, ho custodito la tua luce nel mio cuore, Signore, e ho affidato a Te, tutto me stesso.
Siamo arrivati dagli altri e poi il solo grazie a Te, o Dio. Grazie perché ci siamo riabbracciati tutti. Grazie perché abbiamo potuto tranquillizzare i nostri colleghi terrorizzati per noi. Grazie perché ho parlato con i miei cari che aspetto con ansia di rivedere: la mia sposa, la mia bimba, mia madre e mio padre, i miei più cari amici. Grazie perché ora siamo qui a pregarti e rafforzare la nostra fede in Te. Grazie perché ci fai essere ancora forti, fiduciosi in Te, Signore.
Ma Signore, nel nostro grazie vi è un velo di tristezza nel ricordo commosso e vivo di chi, prima di noi, non ce l’ha fatta: ora sono nelle tue mani buone e misericordiose.
Signore, è stato un attimo, che però rimarrà scolpito nella mia mente, perché mai dimenticherò quanto ti devo ringraziare.

martedì 25 ottobre 2011

MARIA, GUARDA NOI MILITARI

Maria, Madre celeste, guarda noi militari. Certo forse non ci sentiamo neanche degni di  pregarti,impacciaci nell’elevare a te una supplica. Ma siamo fiduciosi. Umilmente oggi ti invochiamo. Seppure a volte siamo distratti e trascurati nella fede, ora volgiamo a Te il nostro sguardo, e a Te, umilmente chiediamo: Tu, Madre, prega per noi, peccatori.
Madre celeste, tu hai saputo rispondere prontamente a Dio: “eccomi, son la serva del Signore”.
E la tua vita è stata un servizio costante e sereno. Anche noi siamo in servizio; anche noi siamo chiamati a rispondere prontamente al dovere di servire la Patria, di tutelare al libertà e la convivenza pacifica tra i popoli. Proteggici sempre nel nostro servizio.
Madre celeste, il nostro mondo militare invoca la tua protezione; con i titoli che a Te rivolgiamo
ti mostriamo la nostra devozione; Tu sei la Virgo Fidelis, dei Carabinieri. Tu sei la Virgo Lauretana, degli Aviatori. Tu sei la Madonna del Cammino dei Bersaglieri. Tu sei la Madre dei Credenti. Prega per noi, per tutti noi, perché portiamo nel cuore il tuo esempio, il tuo ricordo, il rispetto e la gioia di sentirci figli tuoi.
Prega per le nostre famiglie, che insieme a noi vivono i sacrifici e le gratificazioni del nostro servizio, ora e sempre.

MARIA, PREGA PER "NOI"

Maria, Madre celeste, madre della famiglia, prega per noi, prega per il mio “noi”: la mia cara famiglia. La pongo sotto la tua protezione.
Tu che hai saputo essere forte nel servizio a Dio, compiendo la sua volontà. Tu hai costruito la tua famiglia di Nazaret; insieme a Giuseppe, tuo sposo, Tu hai protetto la vita del tuo figlio Gesù.
Aiuta anche la mia famiglia a vivere nel bene di Dio.
Madre, prega per noi: aiutaci a superare con fiducia i problemi della vita quotidiana, i momenti difficili e di scoraggiamento.
Madre, prega per noi. Sostieni il nostro cuore, affinché in famiglia regni la serenità e la gioia.
Madre, prega per noi, perché impariamo a dialogare, e a sostenerci a vicenda.
Madre, prega per noi. Tu sai i sacrifici che noi genitori facciamo, le rinunzie e le privazioni per la serenità dei nostri figli. Donaci la gioia di vederli pienamente realizzati, percorrendo la loro strada della vita.
Madre, prega per noi, prega per la mia cara famiglia.

SIGNORE, SONO LONTANO DALLA MIA FAMIGLIA


Signore, sono lontano dalla mia famiglia, sono lontano dai miei affetti. Ho dovuto e voluto fare un’esperienza che fa parte del mio servizio,  del mio dovere; tra l’altro la mia casa ha bisogno di dignità, anche economica. E i miei sacrifici sono per loro, per un futuro migliore, per un avvenire più sicuro.
Signore, sono lontano dalla mia famiglia, io manco a loro e loro mancano a me, ma ci sentiamo ancora forti e vicini nell’affetto e nell’amore. Sostienili nelle loro apprensioni e paure, perché la serenità regni nella mia casa.
Signore, sono lontano dalla mia famiglia, proteggi ancora i miei cari figli, ora più che mai; ora che io non sono fisicamente con loro, li affido a te, più fortemente: sono la cosa più preziosa che ho. 
Signore, lontano da loro i giorni pesano di più, ma la gioia di essere marito, sposo e padre mi rende sereno; e sento e risento la loro voce; i loro saluti, che risuonano per ore, e i giorni e le notti scorrono via veloci. 
Signore, più mi avvicino a te, Padre buono e eterno, più mi sento vicino alla mia famiglia, perché tu unisci le nostre anime, rafforzi la nostra mente, purifichi il nostro cuore e ci doni la certezza che la tua presenza ci protegge oggi e ci custodirà sempre.

lunedì 24 ottobre 2011

SIGNORE, TU MI INVITI ALLA GIOIA

Signore, tu mi doni la vita e tu m’inviti alla gioia. Ma non sempre io accolgo questa chiamata. Quante volte non mi curo di ciò che tu vuoi da me, trascurando la mia anima. Eppure Signore, tu m’inviti alla gioia.
Pensavi di contare su di me, di farmi una cosa gradita e mi chiami, m’inviti a stare con te, a condividere la tua presenza, ma io rimango distratto, estraneo al tuo grande amore. Per questa mia indifferenza rimani deluso, solo, amareggiato, eppure tu continui a credere in me. E tu Signore, m’inviti alla gioia;
Mi fai venire a cercare nelle strade, dove io bivacco, dove mi stordisco, in quei sentieri dove tutti passano e tutti lasciano le loro ferite, il loro vuoto, la loro delusione. Mi vuoi far capire che, anche se mi sono perso, sono sempre tuo figlio, sono sempre amato da te. E tu Signore, m’inviti alla gioia;
Ho scorrazzato qua e là, elemosinando la mia felicità; a volte sento la mia miseria e la mia meschinità, ma so che tu sei li, vicino a me e quando ho avuto il coraggio di fermarmi ad ascoltare, dentro me ho sentito la tua voce: e tu, Signore, m’inviti alla gioia.
Tu non mi vuoi triste, abbandonato, confuso nei miei giorni: pensavo che stando nei miei vicoli nascosti, inseguendo i miei futili ideali, Tu Signore non mi avresti trovato, ma poi ti sei fatto sentire nel mio cuore, e Tu Signore, m’inviti alla gioia.
Ora che vengo a te, Signore, tu vuoi che mi vesta dell’abito più bello, che sia disposto a ricominciare, a riprendere la dignità della mia vita, Signore, tu m’inviti alla gioia.
E ora tu mi chiami a dare gioia alla mia gente, gioia alla mia famiglia, gioia alla vita. Grazie Signore, perché tu m’inviti sempre alla tua gioia.

SIGNORE, RIDONA LUCE AI MIEI OCCHI

Quando il buio del mio egoismo mi assale, e non mi accorgo dei miei sbagli, Signore, ridona luce ai miei occhi;
quando sono chiuso in me stesso, e non ho voglia di vedere nessuno, Signore ridona luce ai miei occhi;
quando sono accecato dai miei stupidi interessi, e non guardo in faccia nessuno, Signore, ridona luce ai miei occhi;
quando il mio servizio è soltanto in funzione di un prestigio personale, magari a discapito degli altri, Signore, ridona luce ai miei occhi;
quando mi soffermo a condannare e giudicare gratuitamente gli altri, senza assumermi le mie responsabilità, Signore, ridona luce ai miei occhi;
quando pretendo affetto e attenzione, ma sono incapace di sostenere gli altri, Signore, ridona luce ai miei occhi;
quando non mi rendo conto delle meschinità della mia vita, e inseguo futili ideali, Signore, ridona luce ai miei occhi;
quando mendico la mia felicità, con compromessi fittizi e inopportuni, Signore, ridona luce ai miei occhi;
quando compio azioni contrarie alla mia dignità di Figlio di Dio, e mi vanto delle mie meschinità, Signore, ridona luce ai miei occhi;
Signore, tu che illumini il cuore di ogni uomo, ridonami la tua luce, affinché cammini su strade sicure, su sentieri che sanno onorate te, la mia vita e le persone che mi amano.

SIATE PRONTI, VIGILATE

Signore tu ci dici: “Siate pronti, tenetevi pronti, vigilate”. Come sono vere queste tue parole per ogni uomo; ma sono particolarmente certe per il militare, per chi, serve e difende la Patria. E noi sappiamo che essere pronti non significa soltanto essere ben addestrati. Il militare, per professione, mette in conto il rischio, specialmente quando si trova in un reparto operativo.
Siate pronti, tenetevi pronti, vigilate. Si Signore, non sta a noi decidere quando e come dare la vita. A noi è dato di compiere il nostro dovere. Se poi la vita è tolta a causa di un vile attentato o a causa di un tragico incidente, questo non cambia l’offerta della nostra esistenza a Dio, questo non muta l’alto valore del sacrificio dato alla Patria. Perché il sangue versato non ha calici diversi di morti valorose e altre accidentali; non ha calici d’oro e calici di bronzo; è sempre il nostro sangue, il sangue dei nostri uomini e donne con le stellette, è l’unico sangue versato nel servizio alla Patria. E come tu Signore, hai versato il tuo sangue per una nuova ed eterna alleanza verso ogni uomo, fa’ che il sangue versato dai nostri fratelli caduti sia per una nuova speranza di pace tra i popoli.
Siate pronti, tenetevi pronti, vigilate. Signore lo sai, la nostra prontezza eroica è contenuta  nell’immolazione quotidiana che ci fa lasciare la nostra casa e la nostra terra, per operare e servire in territori martoriati, pericolosi, ostili e inospitale. È l’eroicità di tutti coloro che con assiduità e passione affrontano una professione che li impegna sempre ai limiti delle loro forze, nelle situazioni più estreme, fuori e dentro la nostra amata Patria.
Siate pronti, tenetevi pronti, vigilate. Signore, servendo la nostra Patria, noi saremo ancora pronti. Certo sentiamo la tristezza per la perdita dei nostri cari amici, sentiamo il pericolo di nuove insidie, ma torneremo e staremo ancora là dove il dovere ci chiama. Si, Signore, noi non sapremo mai se ci sarà la pace là dove noi vogliamo portare la pace, ma siamo certi che per la pace ai nostri figli è stato chiesto l’estremo sacrificio.
Siate pronti, tenetevi pronti. Signore, in una cosa noi non riusciamo ad essere pronti: nel consolare il cuore trafitto delle madri, delle spose, delle fidanzate che piangono i loro amati. Solo la tua profonda presenza nel cuore dell’uomo può riportare nel tempo serenità e speranza. Loro hanno dato la vita ad un figlio, amato un uomo, la Patria ha accolto un eroe, ora tu Signore accoglilo nella tua Patria celeste. E dona sempre alla nostra amata Patria il ricordo perenne dei nostri eroi, di coloro che hanno saputo servire donando tutto loro stessi, sino alla fine.

SIGNORE, SONO IN AFGHANISTAN

Signore, ho lasciato la mia Patria,ma la servo in Paesi lontani. Con il tuo aiuto mi sto costruendo un futuro:una casa, una famiglia, degli amici, i miei interessi, le mie occupazioni. Ma ho lasciato tutto: sono un militare e un professionista.
Sono partito come tanti, volenteroso di dare il mio contributo, felice anche di un sostanzioso beneficio. Mi trovo bene, ma lo stress, il rischio, le preoccupazioni fanno parte delle mie giornate. Qui è sempre lunedì, i giorni sono numeri e ore; il tempo trascorre con tensioni e problemi che si susseguono come nuove emergenze.  Colgo i disagi che non mi pesano,  se non nella loro ripetitività.
A volte, Signore, mi ritrovo più debole e indifeso. Mi manca ciò che prima davo per scontato; per anni ho imparato a sentirmi sicuro di ciò che ho costruito attorno a me, forte nella mia quotidianità.
Ora devo ricominciare a costruire una mia stabilità. Fragile e stanco a volte perdo la pazienza, lasciandomi confondere il cuore e la mente; ma Signore non voglio perdere la fede. Avverto fatica, tensioni e pressioni, che non sempre riesco a gestire prontamente.
La tua presenza illumini la mia mente, perché, sereno, sappia compiere il mio dovere con determinazione e competenza. E se proprio non riesco a fare tutto e subito, donami, Signore, di fare sempre meglio. Rendimi la pace del cuore, perché, compiendo il mio dovere, sia forte in Te, sia forte per gli altri.

www.youtube.com/watch?v=JREw5lo82gw

LIBERAMI, SIGNORE

Liberami Signore, dalla mia vanità e donami di camminare sicuro sulle strade della vita, fiero e riconoscente di quanto tu ogni giorno mi doni.
Liberami dalla mia presunzione e aiutami a scoprire la ricchezza che si cela in ogni mio fratello;
Liberami dai miei imbrogli e i miei inganni, che confondono il mio cuore e la mia mente, così da saper amare con animo onesto e sincero;
liberami dalla mia falsità e ipocrisia, custodendo lealmente i miei veri sentimenti e sapendo guardare con saggezza la mia realtà;
Liberami dalla mia avidità, così da desiderare ardentemente solo il gran bene che tu Signore hai riservato per me, per le persone che amo e per coloro  che ogni giorno mi fai incontrare;
Signore, liberami dalla mia superbia, e donami la giusta stima di me stesso, accogliendo l’altro che Tu, Dio onnipotente, hai creato come me, a tua immagine e somiglianza.
Liberami Signore dalla mia arroganza, e rendimi dolce ed equilibrato quando mi confronto e dialogo con chi mi sta accanto;
Liberami dal mio asfissiante orgoglio, sapendo che l’unico vanto sei tu Signore, che mi liberi dalla mie debolezze.
Signore, tu che scruti e conosci il mio cuore, aiutami a donarti tutto me stesso, svolgendo il mio servizio con abnegazione e impegno, sicuro che, compiendo onestamente il mio dovere, realizzerò me stesso, farò crescere la mia famiglia, custodirò la mia Patria, edificherò il tuo Regno.

SIGNORE, INSEGNAMI AD AMARE

Signore, insegnami ad amare. Ad amare Te, che mi ami infinitamente. Mi cerchi nelle strade della vita, dove io mi perdo e mi confondo. Il tuo amore è infinito, sempre disposto al perdono e nella verità. Il tuo amore mi guida alla sincerità del cuore e invade le profondità dell’anima.
Signore, insegnami ad amare. Ad amarti con tutto me stesso: il mio cuore, la mia anima, le mie forze rivolte totalmente verso di te. Scusami se normalmente di dono le briciole del mio vivere quotidiano: un segno di croce fugace, una presenza a messa distratta, o addirittura un’indifferenza sconcertante. Non solo Signore, non ti amo con tutto me stesso, ma a volte, proprio per niente. Amarti con tutto il cuore significa metterti al centro dei pensieri che custodisco in me; ma quanto sono lontano da te, Signore. I miei pensieri vagano, rincorrono traguardi miseri, fragili e inconsistenti, che lasciano l’amaro dentro me. E quanta solitudine nel mio animo, perché ti amo poco e niente. Ma tu mi chiami ad amarti
e questo mi dono forza e coraggio per amare di più gli altri.
Signore, insegnami ad amare. Sei Tu Signore che mi aiuti a liberarmi dentro, per donarmi senza limiti a chi vive accanto a me. Amare Te moltiplica la mia capacità d’amare gli altri. La mia sposa, la mia donna, i miei figli, la mia gente. Amare Te, significa purificare il mio amore verso chi mi è vicino. Nell’amore trovo la forza del perdono; nell’amore scorgo la gioia e l’armonia di una presenza, nell’amore scopro un progetto di vita pieno di speranza.
Signore, insegnami ad amare. E scopro Signore, che amarti con tutto il cuore, significa ritrovare me stesso, la mia identità: ritrovarmi nella gioia del mio vivere, nella serenità del mio operare. Nell’amore ritrovo la mia libertà. Tu mi liberi dalle mie paure, dalla mia sfiducia e dalla mia rassegnazione. Mi liberi dalla mie scontentezze e lamentele e mi ridoni entusiasmo di amare.
Grazie Signore perché m’insegni ad amare.

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