lunedì 24 ottobre 2011

SIGNORE, TU MI INVITI ALLA GIOIA

Signore, tu mi doni la vita e tu m’inviti alla gioia. Ma non sempre io accolgo questa chiamata. Quante volte non mi curo di ciò che tu vuoi da me, trascurando la mia anima. Eppure Signore, tu m’inviti alla gioia.
Pensavi di contare su di me, di farmi una cosa gradita e mi chiami, m’inviti a stare con te, a condividere la tua presenza, ma io rimango distratto, estraneo al tuo grande amore. Per questa mia indifferenza rimani deluso, solo, amareggiato, eppure tu continui a credere in me. E tu Signore, m’inviti alla gioia;
Mi fai venire a cercare nelle strade, dove io bivacco, dove mi stordisco, in quei sentieri dove tutti passano e tutti lasciano le loro ferite, il loro vuoto, la loro delusione. Mi vuoi far capire che, anche se mi sono perso, sono sempre tuo figlio, sono sempre amato da te. E tu Signore, m’inviti alla gioia;
Ho scorrazzato qua e là, elemosinando la mia felicità; a volte sento la mia miseria e la mia meschinità, ma so che tu sei li, vicino a me e quando ho avuto il coraggio di fermarmi ad ascoltare, dentro me ho sentito la tua voce: e tu, Signore, m’inviti alla gioia.
Tu non mi vuoi triste, abbandonato, confuso nei miei giorni: pensavo che stando nei miei vicoli nascosti, inseguendo i miei futili ideali, Tu Signore non mi avresti trovato, ma poi ti sei fatto sentire nel mio cuore, e Tu Signore, m’inviti alla gioia.
Ora che vengo a te, Signore, tu vuoi che mi vesta dell’abito più bello, che sia disposto a ricominciare, a riprendere la dignità della mia vita, Signore, tu m’inviti alla gioia.
E ora tu mi chiami a dare gioia alla mia gente, gioia alla mia famiglia, gioia alla vita. Grazie Signore, perché tu m’inviti sempre alla tua gioia.

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