giovedì 15 dicembre 2011

RIVEDO SEMPRE QUELL'IMMAGINE, SIGNORE

 
Bakwa (Afghanistan), 11/12/2011
Preghiera scritta dopo l'esplosione di un ordigno sul lince in cui viaggiavano Natale, Saverio, Ciro e Simone

Rivedo sempre quell’immagine, Signore.
Eravamo il primo mezzo di una lunga colonna.
Stavamo superando un argine in secca
e sapevamo che poteva essere un punto sensibile, pericoloso.
Ma eravamo costretti a passare di là.
Come faccio di solito in tutti i luoghi ritenuti vulnerabili,
mi sono concentrato ancor di più, fissando quella terra arida
e scrutando qualsiasi dettaglio.
Stando sulla ralla, in quel breve tratto di discesa mi sono chinato.
E poi…
Rivedo sempre quell’immagine, Signore.
Un’esplosione enorme, fulminea, spaventosa.
Un film che mi attraversa la mente,
con immagini, odori e rumori che s’imprimono in me:
un nero intenso, misto a rosso fuoco,
gomme e vernice che bruciano,
ferraglia che si spezza.
Sono tutte sensazioni mai provate,
ma che improvvisamente si fissano indelebili tra i miei pensieri.
Confuso e stordito, ma lucido, mi sento VIVO:
“c’è l’ho fatta” a sopravvivere alla cruda violenza e alla trappola del male.
Davanti a me osservo Clemente, immobile, fermo sul suo volante.
Poi il suo risveglio e la sua rassicurante voce: “Va tutto bene”.
E ancora la paura di un altro pericolo sotto i nostri piedi:
osservo, scruto, analizzo quel terreno
già squarciato, ma ancora minaccioso.
Qui sorge il mio grido di speranza verso Te, o Dio:
“Salvami, Signore, liberami dal male”
Tutti ci siamo uniti in quel sostegno reciproco che è forza,
tra sguardi incrociati e invocazioni di fede.
Grazie Signore.
Rivedo sempre quell’immagine, ma so che,
ogni giorno della vita che tu ancora mi offri,
è un dono prezioso da assaporare intensamente.
Tu mi conosci, Signore, e sai che non sono un grande assiduo fedele,
ma ora porto nel cuore la riconoscenza e la gioia
di poterti dire grazie per sempre.
E ora rivedo la tua immagine, Signore,
e scopro il Padre celeste e provvidente,
vicino ad ogni suo figlio.

1 commento:

  1. Che la forza della Fede e il coraggio Cristiano non ti abbandonino mai.
    Non è facile immedesimarsi nella reltà che ora ti appartiene e che condividi con tanti altri nostri connazionali in una terra così ostile e pregna di odio viscerale, almeno da parte talebana, nei confronti del mondo occidentale. Qui ancora ci chiediamo se è giusta la nostra presenza in quei luoghi. Spesso in Parlamento si riprende l'argomento e poi si richiude. Non possiamo farne a meno, se andiamo via il "cancro" del terrorismo si diffonde.
    Qui in Europa, e in Italia in particolare, la grave situazione economica domina le pagine di ogni quotidiano, anche quelli di matrice ecclesiastica, lì da voi, al contario, si spera di vedere la fine di una guerra infinita. Due mondi diversi, così lontani e con esigenze così diverse...
    Settimana scorsa ho ricevuto, in banca, la telefonata di un soldato impegnato lì in Afganistan. Era preoccupato perché pensava non arrivassero gli accrediti della missione sul proprio rapporto di C/corrente. L'ho tranquillizzato. Era tutto regolare... il suo stipendio, meno di 1800 euro più la missione... 4000 euro. Mi sono chiesto se questo era il prezzo di una vita, se davvero ne valeva la pena.
    Gli ho chiesto se ti conosceva e mi ha risposto affermativamente, con entusiasmo, ma mi ha detto che eri andato via di recente, a oltre 300 km da lì. Peccato avrei voluto mandarti i miei saluti con lui.
    Poi mi sono ricordato che il sacerdote che ti sostituisce in via Giardini ha letto una tua preghiera stupenda tratta dal tuo blog e pubblicata anche su un giornale della diocesi.
    Eccomi qui, grazie a Google e al suo motore di ricerca.
    Ci manchi Gianmario, ci manchi davvero.
    Ci mancano il tuo pensiero, la tua mitezza, le tue parole. Torna presto, sano e salvo.
    Mi farebbe piacere sentirti via email, meno pubblicamente, se fosse possibile.
    Ti auguro un sereno Natale, al fianco di tutti quei ragazzi ( e non) che sono lì a prestare la propria vita alla Patria. Devi dire loro che non c'è prezzo per una vita ma che la vita acquista sempre un valore immenso quando la metti a disposizione del prossimo e di Dio.
    Che Dio Vi benedica tutti e che benedica te e il tuo lavoro.

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